Sono venuta in Giappone come missionaria 20 anni fa
Ciao, mi chiamo Alaitz e sono nata in una città portuale dei Paesi Baschi nel nord della Spagna
Sono venuta in Giappone come missionaria 20 anni fa, vi racconterò come sono arrivata fin qui. Sono la maggiore di quattro fratelli. Siamo stati tutti battezzati poco dopo la nascita, ma non ricordo di essere andata in chiesa in famiglia. C’era una chiesa proprio di fronte a casa nostra.
Fino ai 19 anni, la mia immagine della Chiesa era vecchia, noiosa, un gruppo di nonne riunite che recitavano il rosario troppo velocemente. Non mi attraeva, pensavo che Dio, se esisteva, non avesse nulla da offrirmi.
D’altra parte, fin da giovane, mi faceva male il cuore quando vedevo persone bisognose nel mondo e avevo il desiderio di fare qualcosa. Ho studiato infermieristica con il sogno di andare un giorno in Africa o in qualche paese come volontaria e durante i miei anni universitari, ho avuto l’opportunità di partecipare a diverse attività di volontariato, dove ho ricevuto più di quanto ho dato. È stata un’esperienza molto arricchente, come se avessi trovato un tesoro molto prezioso gratuitamente.
Nel mio terzo anno di università, ho avuto un incontro importante. Ho conosciuto persone che mi hanno fatto sentire che la fede è gioia, libertà, amore, accettazione e autentica felicità. Se quel Dio esisteva, anch’io volevo credere in lui. Da lì abbiamo iniziato a camminare insieme, e un giorno, durante un incontro, queste parole della Bibbia risuonarono nel mio cuore: “Tu mi conosci, tu mi hai formato” (salmo 139), ho osato rivolgermi a Dio dicendogli che se esisteva volevo conoscerlo e da quel momento il mio cuore si è aperto e mi sono resa conto che Dio era lì! Che la mia vita non era un caso, che esistevo perché Qualcuno mi aveva desiderata, amata e scelta così come sono da sempre. Mi sentivo così felice che volevo che il maggior numero possibile di persone sperimentasse quella gioia.
Questa esperienza mi ha portata dove sono oggi. 20 anni fa, nel 2004, sono venuta in Giappone come missionaria. Per me era come un sogno. Volevo mettermi al servizio affinché le persone che incontravo potessero avere l’incontro con l’amore di Dio che io avevo sperimentato.
Ogni giorno mi sento come uno strumento perché Dio si avvicini alle persone. E mi meraviglio di come Egli agisca toccando i cuori nei modi più creativi. Sono grata a Dio perché vuole contare su di me e Gli chiedo umiltà affinché il Suo amore possa raggiungere molti.
Alaitz SEMD Giappone



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