CODICE DI CONDOTTA PER LA PROTEZIONE DI MINORI E ADULTI VULNERABILI
SERVITORI DEL VANGELO DELLA MISERICORDIA DI DIO
INTRODUZIONE
La Comunità Missionaria “Servitori del Vangelo della Misericordia di Dio”, con sede a San Miguel (Buenos Aires, Argentina) è un’entità internazionale con personalità giuridica nell’ordinamento canonico e negli ordinamenti civili della maggior parte dei paesi in cui è presente. La Famiglia Missionaria svolge l’attività pastorale di annuncio del Vangelo e di formazione di missionari con un’opzione preferenziale per i giovani.
Dato il nostro rapporto con minori, a causa delle attività che svolgiamo con giovani e famiglie, nasce l’esigenza di redigere questo codice di condotta, in uno spirito di prevenzione e di vigilanza attiva, per far sì che tutti i membri della Comunità e tutti coloro che entrano in contatto con minori ed adulti vulnerabili nelle nostre attività, si impegnino a garantire loro uno spazio sicuro, un trattamento dignitoso e un ambiente positivo per la crescita personale nella fede.
“Guardando al futuro, tutto ciò che viene fatto per generare una cultura in grado di evitare che queste situazioni (di abuso) non solo si ripetano, ma trovino anche spazi per essere coperte e perpetuate, non sarà mai troppo poco. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, ed è per questo che è urgente riaffermare ancora una volta il nostro impegno a garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazioni di vulnerabilità” [1]
Questo codice di condotta è uno strumento per l’Evangelizzazione e una guida sulle pratiche adeguate nel rapporto personale con minori ed adulti in situazioni di vulnerabilità.
GLOSSARIO DI TERMINI
Ai fini del presente Codice di condotta, si utilizzano i seguenti termini:
– Minore: qualsiasi essere umano di età inferiore ai diciotto anni, a meno che, in base alla legge applicabile nel Paese in cui vive, non abbia raggiunto prima la maggiore età.
– Adulto vulnerabile: una persona che ha raggiunto l’età di diciotto anni ma che, a causa di disabilità, malattia o età, non è in grado di badare a se stesso.
– Abuso: secondo il dizionario RAE, abusare significa “fare di una persona di minore esperienza, forza o potere l’oggetto di un trattamento disonesto”. L’abuso è quindi qualsiasi azione o inazione che causa un danno a un’altra persona.
Esistono diversi tipi di abuso che possono essere classificati in quattro categorie principali, sebbene non siano esaustive:
- Abuso fisico: si verifica quando una persona, in una posizione di fiducia o di autorità, minaccia o danneggia intenzionalmente l’integrità fisica di un bambino o di una persona vulnerabile.
- Abuso psicologico o emotivo: si verifica quando un adulto ripetutamente critica, minaccia, rifiuta e/o manipola un minore fino a minarne l’autostima e il valore personale.
- Abuso sessuale: un’azione che coinvolge un minore, compiuta da una o più persone di età superiore ai diciotto anni, a scopo di piacere sessuale. Include tutti gli atti diretti all’intimità corpórea della vittima che violano la sua sfera sensoriale e/o utilizzano il suo corpo[2].
- Negligenza: disattenzione o mancanza di cura; gli altri tipi di abuso sono accompagnati da molti comportamenti negligenti da parte degli adulti a cui il bambino è affidato.
Ambiente sicuro: l’insieme di pratiche e procedure che impediscono l’abuso di bambini e adulti vulnerabili.
PRINCIPI E NORME
- Questo codice di condotta si applica a tutti i consacrati/e, servitori, GiSeM maggiorenni e ai laici maggiorenni che partecipano alle nostre attività con minorenni. È obbligatorio e vincolante per tutti loro, il cui rispetto è vincolante e la cui inosservanza è punita con le sanzioni disciplinari che l’Equipe base riterrà opportune.
- La Famiglia Missionaria, in tutte le sue case e attività, vuole essere un ambiente sicuro per i minori e gli adulti vulnerabili, dove la loro dignità, integrità e diritti sono rispettati. La Famiglia Missionaria si impegna alla “tolleranza zero” nei confronti di ogni possibile maltrattamento o abuso sessuale nei confronti di minori o adulti vulnerabili, perseguendolo quando si è verificato e denunciandolo alle autorità competenti.
- I principi che applichiamo nei rapporti con i minori e gli adulti vulnerabili sono quelli della prevenzione, della vigilanza e della protezione.
- Prevenzione: l’obiettivo è prendere precauzioni per evitare i rischi che mettono il minore o l’adulto vulnerabile in pericolo di abuso.
- Vigilanza: la cura e l’attenzione per evitare comportamenti inappropriati nelle attività o nella relazione con loro;
- Protezione: implica una formazione per saper riconoscere i segni di abuso in loro e per valutare le strutture di protezione, e soprattutto l’assumersi la responsabilità personale di denunciare qualsiasi atto riprovevole. Il piano di formazione permanente della Famiglia Missionaria include tale formazione, sia per i consacrati/e come per i laici, che viene regolarmente aggiornata.
- Per quanto riguarda i comportamenti specifici nei confronti dei minori, devono essere promossi sia i comportamenti che favoriscono un trattamento rispettoso e dignitoso, evitando discriminazioni di qualsiasi tipo, sia la vigilanza per prevenire maltrattamenti, abusi o molestie da parte di qualsiasi persona.
- Come misure preventive contro possibili abusi sessuali, nel rapporto con i minori e gli adulti vulnerabili devono essere evitati i seguenti comportamenti specifici:
- Stare da soli in spazi chiusi, non visibili dall’esterno o lontani dal gruppo; non devono essere utilizzati veicoli privati per lo spostamento dei minori (a meno che non siano presenti due adulti).
- Presenza non necessaria in aree in cui i minori necessitano di privacy (bagni, docce, camere da letto);
- Qualsiasi tipo di aggressione verbale o parole, atteggiamenti e comportamenti che possano risultare dannosi;
- Lo scambio di messaggi privati al di fuori delle attività missionarie senza informare i genitori;
- Violazione delle leggi sulla protezione dei dati del paese interessato per quanto riguarda la privacy dell’identità e dei dati personali del minore.
- Sono vietati i seguenti comportamenti specifici con minori e adulti vulnerabili che possono essere classificati come abusi sessuali:
- Relazioni personali esclusive ed escludenti, o minacce o qualsiasi tipo di favore (regali, denaro, ecc.) per mantenere tali relazioni;
- Contatti fisici inappropriati, invasione della loro intimità o mancanza di rispetto per il loro corpo;
- Comportamento erotico, esibizionista o sessualmente provocante e contraria al pudore in loro presenza;
- Rapporti sessuali di qualsiasi tipo con loro;
- L’uso o la visualizzazione di immagini di natura sessuale o pornografica, anche sui propri dispositivi (telefono cellulare, tablet, computer).
MISURE PER L’ADEMPIMENTO DI QUESTO CODICE
- La diffusione del codice in modo che tutti i membri della Famiglia Missionaria ne siano a conoscenza.
- La sottoscrizione di una lettera di impegno (allegato I) di adesione e rispetto del codice di condotta da parte di tutti coloro che svolgono o partecipano alle attività della Famiglia Missionaria con minori o adulti vulnerabili. Questa lettera di impegno viene rinnovata ogni due anni con una formazione aggiornata.
- Il protocollo d’azione (allegato II) che indica la procedura da seguire per segnalare qualsiasi comportamento contrario al presente codice di cui si venga a conoscenza.
[1] SS. Papa Francesco, Lettera al Popolo di Dio, Città del Vaticano, 20 agosto 2018.
[2] Atti che violano la sfera sensoriale della vittima, ad esempio conversazioni o telefonate oscene, chat sessuali; presentazione forzata di immagini pornografiche (foto, video); esposizione di organi sessuali. Atti che utilizzano il corpo, ad esempio toccamenti sessuali o masturbazione forzata; bagno personale forzato; rapporti sessuali (fellatio, sodomia, rapporto vaginale); partecipazione a scene pornografiche; incitamento alla prostituzione.
ALLEGATO I
LETTERA D’IMPEGNO
______________, il ____ del_________ del 20__.
Io, _________________, con documento numero ______________, membro____________ (modo di appartenenza: consacrato, servitore celibe, servitore, sacerdote servitore) o collaboratore della Famiglia Missionaria Servitori del Vangelo della Misericordia di Dio, con domicilo a___________ ___________________ in via
DICHIARO
- di aver ricevuto e letto il Codice di Condotta per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili della Famiglia Missionaria.
- di sapere che l’inosservanza di tale Codice comporterà sanzioni disciplinari e, se il caso lo merita, la denuncia alle autorità competenti.
MI IMPEGNO
- A rispettare, nel mio comportamento verso i minori e gli adulti vulnerabili che partecipano alle attività della Comunità, tutto ciò che è stabilito in tale Codice
- A denunciare, con responsabilità e rispetto, qualsiasi atto di incompimento del Codice di cui sia testimone
Y como signo de compromiso, firmo el presente documento,
Firma: ___________________________________
Chiarimenti:_______________________________
ALLEGATO II
PROTOCOLLO D’AZIONE
INTRODUZIONE
La Congregazione per la Dottrina della Fede, nella “Guida alla comprensione delle procedure di base nel trattamento delle accuse di abuso sessuale”, afferma che: “Bisogna seguire sempre il diritto civile in materia di informazione dei delitti alle autorità competenti”.
Il Magistero della Chiesa non solo condanna qualsiasi tipo di abuso sui minori, ma chiede a tutti di impegnarsi per prevenirlo e per evitare che venga insabbiato. Da qui la responsabilità di tutti i fedeli di denunciare tali atti.
PROCEDIMIENTO
I membri della Famiglia Missionaria segnaleranno e denunceranno qualsiasi tipo di abuso sessuale su un minore conosciuto o sospetto, nei tempi e nei modi stabiliti dalla legislazione civile di ogni Paese e da quella ecclesiastica (ogni diocesi ha un protocollo di azione ecclesiastica in caso di denunce di abuso sessuale che deve essere preso in considerazione).
Per quanto possibile, la denuncia alle autorità civili sarà fatta sotto la tutela di un avvocato penalista.
Di norma, il pubblico ministero o i servizi di protezione al minore manderanno una conferma scritta della denuncia alla persona che l’ha presentata. Questo documento deve essere conservato come prova dell’adempimento di questo dovere. Verranno inoltre registrate tutte le informazioni del caso per dimostrare l’impegno della Famiglia Missionaria nei confronti della legislazione civile ed ecclesiastica.
Passi per realizzare la denuncia del fatto:
- Quando un membro della Famiglia Missionaria conosce o sospetta un abuso sessuale su un minore, deve comunicarlo all’Equipe Base per avere un consiglio e per facilitare la procedura di denuncia e la registrazione dell’impegno della Famiglia Missionaria nei confronti delle norme civil ed ecclesiastiche.
- Nel caso in cui il presunto aggressore sia un chierico o una persona con una posizione o una funzione ecclesiastica, la segnalazione va fatta all’ufficio per la ricezione delle denunce della diocesi corrispondente. In ogni altro caso, con l’assistenza di un avvocato penalista, dovrà fare la denuncia alle autorità civil competenti.
- Dopo aver presentato la denuncia o l’esposizione dei fatti, sia civili che ecclesiastici, ne farà un verbale da depositare negli archivi della Famiglia Missionaria.
- Nel caso in cui il fatto coinvolga un membro della Famiglia Missionaria, sempre nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, informerà le autorità civili e invierà all’Equipe base una relazione dettagliata sul contenuto della denuncia. L’Equipe base informerà le autorità ecclesiastiche competenti. Inoltre, la vittima e la sua famiglia saranno assistite e sostenute e al presunto aggressore sarà impedito di partecipare a qualsiasi attività con i minori mentre l’indagine è in corso.
- Il dovere di riferire, dichiarare o denunciare è una responsabilità personale di ogni membro della Famiglia Missionaria, sapendo che l’omissione può avere gravi conseguenze per la sicurezza dei minori, per la Famiglia Missionaria e per se stessi.